FAQ

Curiosità

Lo stoppino viene immerso manualmente o a macchina ripetutamente nella cera liquida e tirato finche non viene raggiunto il diametro desiderato della candela.

Colata significa che la cera liquida viene colata in forme, nelle quali precedentemente è stato inserito lo stoppino. Sono disponibili forme singole, dispositivi per colare più forme e macchine per colare la produzione in grande quantità.

Ci sono due tipi di candele pressate: la candela pressata a estrusione di materiali primi granulari, la candela prodotta con materiali primi polverizzati su una pressa a stampo.

Non sono soltanto processi produttivi che determinano le differenze qualitative, ma tali processi in combinazione con i materiali impegnati.

Nel caso di candele colorate fino in fondo il colore viene aggiunto già nella cera liquida prima della lavorazione. Le candele immerse colore ottengono il colore successivamente, immergendole.

Tale scritta si trova nella maggior parte dei casi sulle confezioni di candele per l’albero di Natale. Ciò nonostante il consumatore deve tener conto del fatto che queste candele non devono essere accese in ambienti con correnti d’aria o troppo riscaldati. Inoltre le candele non devono stare su superfici oblique.

La commissione per le modalità di fornitura e assicurazione della qualità (RAL) ha stabilito per quanto riguarda le misure delle candele, che sono da contrassegnare con l’indicazione della lunghezza e del diametro in millimetri misurando la lunghezza della candela compresa la punta.Per esempio: 150/50 lunghezza-diametro 150 mm / 50 mm.

Consigli utili

L’essenza profumata viene aggiunta alle materie prime liquida prima della lavorazione.

(Particolarmente problematico nel caso di candele esclusivamente fatte di stearina, con alto contenuto di stearina e candele pressate.) Si risolve perforando con un trapano,oppure, se non è disponibile, con la punta delle forbici oppure un coltello.

Candela troppo fina: Fissare delle piastrine di cera incollante alla parte bassa della candela e inserire premendo la candela dentro il porta candele. Far colare un po’ di cera liquida di una candela accesa nel portacandele e inserirci la candela. Candela troppo grossa: Raschiare la parte bassa della candela con un coltello, immergere il cono della candela in acqua tiepida e spingere con le mani in avanti e/o all’interno del portacandele.

Si deve trattare lo stoppino delicatamente per non romperlo. Fate attenzione che non cadano corpi estranei come le testine dei fiammiferi nella cavità sotto lo stoppino.

Appuntite la candela nuovamente. Si consiglia una forma leggermente conica della punta. Lo stoppino deve emergere per circa 12 mm.

Anche i ceri grossi bruciano bene, se vengono trattati correttamente. Il consumatore dovrebbe essere informato sul fatto che all’acquisto della candela va tenuto conto dell’utilizzo (tempo di accensione previsto della candela).Chi vuole accendere la candela soltanto sul tavolo della colazione oppure al tavole del caffè, dovrebbe scegliere per causa del minore tempo di accensione una candela con diametro inferiore di chi compra una candela per una festa, durante la quale la candela sarà accese per più ore. A tale scopo si addicono meglio le candele con uno spessore maggiore.

Almeno fino a che la cavità è riempita da bordo a bordo con cera liquida.

Tali corpi estranei sporcano la cera. La cera sporca ostruisce lo stoppino e impedisce in tal modo la capacità di assorbimento dello stesso. Tali corpi estranei possono anche incerarsi, hanno l’effetto di un secondo stoppino e causano la distruzione della candela e la rendono fonte di pericolo. Ciò vale in particolar modo nel caso in cui un corpo estraneo si trovi al bordo della candela. Il bordo viene perforato e la candela perde incessantemente.

Candela che sporcano di fuliggine: Lo stoppino è troppo lungo! Tagliatelo a piccoli tratti, finche non smette di produrre fumo. Candela guizzanti: Eliminate la corrente nell’ambiente. Mancanza di ossigeno! La candela soffre di “affanno” a causa del bordo troppo alto. Eliminare tale bordo.

Un motivo potrebbe essere un ambiente surriscaldato oppure la presenza di corrente. Eventualmente la candela sta anche su un piano inclinato.

Una parte troppo elevata di pigmento del colore impedisce la capacità di assorbimento dello stoppino.

Le decorazioni si fonderanno col bruciare della candela e si elimineranno. Le decorazioni forti invece dovrebbero essere tagliate di tempo in tempo. Di ceri grossi spesso rimane un resto che non si brucia e che dev’essere quindi considerato una perdita (uno spreco). Perché i ceri non si bruciano mai senza residui. La maggior parte dei fori dello stoppino sono trapanati e lo stoppino esce nella parte inferiore. Tale parte del cero, della lunghezza del foro del chiodo, al livello foro dello stoppino non può più bruciare, perché lo stoppino in questa parte non trova più nessun sostegno, quindi cade e si spegne.

I ceri più grandi e più grossi, come p.e. ceri decorativi, necessitano decisamente di più cura che le candele sottili, come quelle coniche o quelle per la casa, che di solito bruciano senza problemi. Per cura delle candele s’intende: osservare come la candela brucia e tener conto dei “consigli per un miglior uso delle candele”.

Succede quando lo stoppino è troppo sottile oppure quando,nel caso di candele colorate, il colorante ostruisce lo stoppino.

Non è possibile fornire dei numeri normativi per tale caso. Bisogna piuttosto tener conto dell’irradiazione di calore individuale, che potrebbe compromettere la candela accanto. Anche la temperatura ambiente ha la sua importanza. Determinante è in primo luogo la distanza tra le fiamme.

La candela è stata accesa ripetutamente solo per poco tempo. Invece dovrebbe bruciare fino a che la cavità non si è riempita completamente con cera liquida.

Perché in tal caso nelle vicinanze dello stoppinosi forma – in particolare nei ceri grossi – un foro profondo che aumenta se ripetutamente la candela rimane accesa solo per poco tempo e causa così “ l’annegamento” dello stoppino.

Se il diametro della candela lo consente, tagliate lo stoppino con delle forbici apposite oppure immergetelo con un oggetto metallico (chiodo, pinzetta o simili) nella cera liquida e rialzatelo subito. Così si evita che lo stoppino eventualmente arda ancora, contemporaneamente un tale procedimento munisce lo stoppino di cera per essere riacceso e lo protegge dalla rottura in condizioni di freddo.

Gli stoppini che spegnendo la candela non vengono immersi nella cera liquida e quindi protetti, si rompono facilmente. Ciò avviene spesso quando la candela viene riaccesa in maniera incauta. Perciò dovreste spegnere la candela – tutte le volte che è possibile – immergendo lo stoppino nella cera liquida. Otterrete in tal modo la protezione migliore per lo stoppino.

Deriva dalla differenza qualitativa del materiale e dai differenti processi di produzione.

Candele con superficie liscia: (Candele per l’altare, ceri, candele per il camino, quelle per la casa ecc.) Pulite le candele per il lungo con un panno che non si sfilacci, p.e. di lino, imbevuto con alcol. Anche vecchie calze di nylon o perlon oppure in batuffolo di ovattala posto del panno sono molto adatti. Candele decorati e quadri di cera: pulire le superfici bianche, lisce e non dipinte secondo il metodo descritto sopra. Gli oggetti impolverati vengono spolverati con un pennello asciutto e morbido oppure con calze di nylon o perlon.

Coprite la macchia di cera con uno due fogli di carta assorbente e stirate con un ferro da stiro caldo. Se necessario, tale procedimento può essere ripetuto, finché la cera non è assorbita. Si consiglia di far eliminare in lavanderia eventuali macchie rimaste.

Si, a seconda del tipo di colore in forma maggiore o minore. Ma le proprietà di bruciatura dipendono anche dal tipo di colore.

Con neve carbonica, con schiuma oppure coprendo in maniera ermetica, se si tratta di quantità minori. Mai con l’acqua!

Lo stoppino ha assorbito acqua, cosa che succede soltanto raramente. Già al momento della pressatura l’acqua si trova nelle pasticche oppure nella polvere.

Probabilmente qualcosa non va con l’adduzione d’aria della lanternina. Un candela troppo grande è inserita in una lanternina troppo piccola. La temperatura esterna era troppo bassa (gelo).

Nella maggior parte dei casi si tratterrà di candele di minor spessore, che, impugnate in maniera decisa, si fanno raddrizzare semplicemente attraverso il calore della mano stessa. Altre possibilità: Posate la candela nelle vicinanze di un calorifero e raddrizzatele quando è riscaldata. Riponetela in posizione orizzontale per farla raffreddare. Potete anche riscaldare la candela in acqua tiepida e raddrizzarla.

Perché la costruzione delle lanternine a vento molte volte non corrisponde alla loro funzione, ma è determinata esclusivamente dal design. Se non dev’essere impegnata una misura prestabilita di candela, è consigliabile provare da soli, quali sono il tipo e la misura adatti.

No!

In quantità piccole, si. La circolazione d’aria del calore risalente però è determinante.

Si. Il consumo della massa focale è di 7-10 grammi all’ora.

In genere queste candelette sono prodotte per temperature medie. Perciò è comprensibile che, quando esposte a estreme oscillazioni di temperatura, non reggano.

Riscaldate il candeliere in modo tale che la cera si fonda. Dopo passate con un panno. Il candeliere può essere scaldato anche in acqua calda, alla quale è stato aggiunto carbonato di sodio o detersivo.